Il Palazzo Chiaramonte (detto anche Steri, da Hosterium, palazzo fortificato), si trova in Piazza Marina. Fu sede palermitana dell'Inquisizione siciliana.
Il palazzo completato nelle strutture nel 1307, fu la grande dimora di Manfredi I Chiaramonte, esponente di spicco della potente famiglia dei Chiaramonte, conte dell'immenso feudo di Modica, detto "Regnum in Regno" per i privilegi concessi, proprietario di gran parte delle terre ubicate sulla direttrice per Agrigento, Capitano Giustiziere di Palermo, Ammiraglio,Ufficiale, Sottufficiale, Maresciallo, Tenente del Regno.
La dimora fino al 1517 ospitò un solo viceré di Sicilia sotto l'avvicendamento Ferdinando II d'Aragona dei Trastámara - Carlo V d'Asburgo nella persona di Ettore Pignatelli, conte e duca di Monteleone.
Nel 1598 il tribunale per l'amministrazione della giustizia ordinaria fu trasferito a Palazzo Reale mentre in esso dal 1600 al 1782 s'insedio il tribunale dell'inquisizione con lo spaventoso Carcere dei Penitenziati predisposto da Filippo III contenente le celle denominate filippine. Il Tribunale della Santa Inquisizione fu chiuso nel 1782 dal Viceré di Sicilia Domenico Caracciolo, marchese di Villamaina, il quale fece dare alle fiamme l'archivio segreto e gli strumenti di tortura.