Il palazzo Reale a Palermo è conosciuto anche con il nome di Palazzo dei Normanni. Sorto sul luogo che ospitava una precedente struttura punica o romana, fu successivamente scelto dagli Arabi che vi realizzarono ex novo una roccaforte difensiva. Fu molto apprezzato dai Normanni che vi concentrarono tutte le principali attività della vita politica di Palermo.
La parte più affascinante del Palazzo Reale a Palermo è sicuramente la Cappella Palatina. Luogo di culto della famiglia reale, fu costruita per volontà di Ruggero II nel 1132, dedicata ai santi Pietro e Paolo e consacrata nel 1140. A croce latina, consta di tre navate delimitate da colonnato granitico in stile corinzio. In epoca normanna la cupola sovrastava la costruzione e risultava visibile, assieme al campanile, anche da lontano. Oggi, a seguito delle modifiche subite, risulta essere completamente inglobata dal palazzo. La bellezza della cappella è incrementata dalle decorazione auree: preziosi mosaici realizzati secondo lo stile arabo-normanno, caratterizzati da un suggestivo color oro che rende l’ambiente decisamente sfolgorante; in posizione centrale troneggia il Cristo che diffonde la parola del Vangelo, gli Evangelisti oltre la rappresentazione di episodi delle Sacre Scritture. Per la convivenza di differenti stili e raffigurazioni, la cappella acquisisce una bellezza straordinaria e allo stesso tempo armonica: sono presenti lo stampo latino della pianta, lo stile bizantino del presbiterio e della tecnica a mosaico con tasselli aurei, la tradizione cristiana e l’impronta musulmana.
Gli Arabi costruirono nella parte più alta e antica, fra i fiumi Kemonia e Papireto, un’imponente edificio di natura militare: il Qasr, termine che significa, appunto, castello o palazzo, eletto luogo di residenza dell’Emiro. Con la presa di Palermo del 1072, però, i Normanni vi elessero la propria dimora reale, apportandovi modifiche e miglioramenti. Si deve a loro la costruzione di quattro massicce torri (delle quali solo una giunta ai nostri giorni); a Ruggero II si deve la costruzione di una magnifica cappella interna al palazzo, definita per questo motivo “Cappella Palatina”. Quello normanno fu il periodo di massimo splendore mentre un lento ma progressivo declino cominciò a manifestarsi, infatti, sotto la dinastia Sveva. Il palazzo venne così adibito soltanto come centro amministrativo, come sede della Scuola Poetica Siciliana e come cancelleria, durante le dominazioni di Angioini e Aragonesi. Tornò a rivestire una certa importanza solo nel XVI secolo: i Viceré, funzionari spagnoli nominati governatori della Sicilia, depositari di tutti i più ampi poteri della corona, trasferirono presso il Palazzo Reale la loro residenza e il centro della loro attività gestionale.
Oggi il Palazzo Reale a Palermo svolge un’importante funzione direttiva, essendo sede dell’Assemblea Regionale Sicilia: al secondo piano, infatti, è presente l’ambiente residenziale che ospita l’Assemblea e che per questo prende il nome di Piano parlamentare.